Giorno 13- Yesod di Geburah:
legame nella disciplina
Oggi meditiamo ancora sulle relazioni.
Quanto siete sicuri dell'affetto dei membri della vostra famiglia?
Quante volte avete pensato "certo che mi vuole bene, è mia madre" oppure "certo che le voglio bene, è mia/o figlia/o"
Carli e Paniccia parlano di familismo intendendo la dimensione scontatamente buona dei legami familiari (inteso qui non nel senso di famiglia ma di abituale).
Come abbiamo già detto in altri post, sarebbe davvero poco economico mettere continuamente in discussione tutta la nostra conoscenza; gli schemi mentali, sono in moltissimi casi davvero utili.
Tuttavia se questi schemi diventano rigidi, si rischia di dare per assodato che l'altro sia conosciuto una volta per tutte, lo si incasella in una rigida griglia in cui egli è nemico o amico, nel primo caso ad esempio si può agire secondo lo schema attacco-fuga, nel secondo caso si finisce invischiati in schemi relazionali basati su quelle che gli autori autori chiamano le neoemozioni. La fantasia che sta dietro questo meccanismo è quella di "possedere" l'altro negandone di fatto l'estraneità.
Si rinuncia ad impegnarsi a sviluppare la relazione, a conoscere a fondo l'altro, a godere delle sfumature.
E' necessario sospendere gli agiti automatici ed esplorare la relazione, occorre forza di volontà, non è semplice.
Provare a conoscere più approfonditamente l'altro, impegnarsi nella relazione, mettere in discussione il proprio punto di vista.
Abbiamo già parlato di Watslawick (giorno 3) oggi aggiungiamo un pezzettino alla sua teoria, parliamo della punteggiatura. Se pensiamo ad esempio ad un marito e una moglie che litigano. Il marito si
chiude passivamente in sé stesso per difendersi dalla moglie
che brontola e lo critica; la moglie a sua volte critica il
marito e brontola perché lui si chiude in sé stesso e rifiuta il
dialogo. Entrambi sono vittima di una visione distorta della
realtà.
L’osservatore esterno considera una serie di comunicazioni come una sequenza
ininterrotta di scambi. Tuttavia chi partecipa all’interazione, ed è quindi calato nella comunicazione, legge lo scambio e reagisce ad esso secondo la punteggiatura della sequenza di eventi, ovvero dove soggettivamente stabiliscono chelo scambio cominci.
Il Conteggio di oggi ci invita ad impegnarci nella relazione, a sentirci responsabili, a prendercene cura, a fare un passo indietro e domandarci: conosciamo davvero la persona che abbiamo di fronte? Siamo certi dell'oggettività della nostra lettura degli avvenimenti?
" Occorre la consapevolezza che la disciplina è importante per lo sviluppo di un maggiore legame reciproco. Non deve limitarsi all'impartire la disciplina a qualcuno , ma deve essere fatto insieme, per un beneficio reciproco.
Esercizio per il giorno: dimostrate ai vostri figli o allievi come la disciplina sia espressione dell'intensificare il vostro legame e l'impegno reciproco."
Post a cura di Giovanna Massari
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